ideazione, direzione educativa, conduzione operativa di Francesco Santin
collaborazione artistica, tecnica, logistica, organizzativa di Teatro Orazero Studio Due
UN LABORATORIO CHE EDUCA ALLA VITA
Manifesto di Espressioneteatro Progetto Giovani anni ’90
La caratteristica di ESPRESSIONETEATRO è l’esigenza:
– di vivere insieme un rapporto di grande ed autentica amicizia
– di ricercare forme nuove, diverse, originali
– di muoversi per idee
– di sperimentare personalmente emozioni e suggestioni
– di esplorare il mondo e con esso dialogare, non solo con un linguaggio verbale, ma con un linguaggio totale: corporale, spirituale, musicale, iconico, gestuale, personale, collettivo, cosmico.
A ESPRESSIONETEATRO possono partecipare tutti i giovani che vogliono “vivere” l’esperienza del “TEATRO” perché Espressioneteatro si pone. come:
– strumento e palestra di espressività
– aiuto nella lettura del codice di alcuni linguaggi contemporanei
– scuola di vita
– scambio di valori ed esperienze
– proposta di animazione scolastica e culturale
– stimolo della creatività artistica
– punto di partenza per costruire nuovi legami
– occasione di scambio e integrazione internazionale.
ESPRESSIONETEATRO è un luogo di educazione permanente in cui é possibile prima acquisire e poi conservare, sviluppare e perfezionare gli elementi etico-tecnici indispensabili per l’attività creativa.
A dispetto delle mode e di ciò che la cultura minuscola del possesso e dell’apparenza va proponendo, le iniziative di Espressioneteatro riguardano sempre l’uomo e il suo itinerario di ricerca verso la Verità, attraverso un processo di autorivelazione totale, al di là delle maschere del quotidiano, privato e sociale.
Il laboratorio ESPRESSIONETEATRO non è l’ulteriore occasione per “costruire” un’altra maschera dietro cui nascondersi, un ennesimo strumento di soddisfazione del proprio narcisismo; esso è una disciplina basata su doti di carattere, sulla forza d’animo e non sull’apparente talento o sulle presunte capacità interpretative.
ESPRESSIONETEATRO è un mezzo e un momento, all’interno di un ben più ampio itinerario conoscitivo, che ha al centro del lavoro:
– la relazione interumana dell’Uomo con l’altro Uomo;
– la soddisfazione di bisogni profondi e diffusi di comunicazione, espressione di sé, conoscenza, gioco, socialità;
– la ricomposizione della totalità vocalico-corporea e fisiopsicologica dell’Uomo (mente-corpo, parola-gesto, interno-esterno, spirituale- materiale);
– l‘opposizione al rischio della standardizzazione e della ripetizione pedissequa di moduli espressivi.
“Non voglio dei mestieranti, dei professionisti della finzione, pretendo invece degli individui
capaci di darsi delle motivazioni personali talmente forti per tutto quello che fanno, da crederci fino in fondo“.